UN BOLOGNESE A NEW YORK

Che gli Stati Uniti d’America,dopo il famigerato
attentato dell’11 settembre 2001 non sono più gli stessi,
lo si capisce subito appena metti piede sul territorio americano.
Mi sono recato ancora una volta, un paio di settimane fa,in questa nazione,
una volta “terra promessa” per tanti emigranti italiani e non.
Controlli severissimi già all’arrivo all’aereoporto J.F.K di New York,
con scaglionamento dei passeggeri a gruppi di 20/25 alla volta verso le postazioni
doganali per espletare le pratiche del caso.
Uscite di controllo tante (una quarantina) funzionanti poche,
meno della metà , con grandi disagi per i malcapitati visitatori della
“Grande Mela”. Lunghe attese, in un’area dell’aereostazione,
in cui per via della mancanza di aereazione climatica e carenza di servizi igenici,
le 400/500 persone erano accalcate quasi una sopra l’altra,
con ovvie “profumazioni” che non avevano niente di esotico!!
La sicurezza,al giorno d’oggi è sicuramente una questione primaria,
ma se per risparmiare sul personale si fanno aspettare dalle tre alle quattro
ore i malcapitati utenti, bisognerebbe che anche le maestranze americane
avessero più rispetto per coloro che hanno deciso di recarsi per turismo
o per lavoro nella City americana. A parte questi piccoli inconvenienti,
l’esperienza professionale è stata entusiasmante, grazie alla calorosa accoglienza
da parte dei nostri connazionali, sia di prima che di seconda e terza generazione.
Ma la cosa che più mi ha colpito ed emozionato, è stata la visita al
WORLD TRADE CENTER dove si trovavano le TORRI GEMELLE.
Gli attacchi del gruppo estremista islamico di al Qaeda,
in quel 11 settembre 2001 uccisero 2977 persone di cui la più
anziana aveva 85 anni, e la più giovane soltanto 2 anni.
Suggestivo e imponente, il monumento commemorativo del
9/11 MEMORIAL, marchio che contraddistingue la rinascita di questi luoghi.
Si compone oltre al MEMORIAL MUSEUM, di due piscine installate all’interno
dello spazio originario delle Torri Gemelle. Esse sono state costruite
all’interno dello spazio originario delle torri gemelle,
nel punto esatto in cui sorgevano le torri medesime.
Le suddette piscine sono corredate da cascate alte 9 metri
il cui scroscio d’acqua sprofonda in una cavità centrale,
di cui volontariamente non si vede il fondo.
Ma la cosa più toccante, sono i nomi delle vittime scritti sui parapetti,
in bronzo, che le delimitano.
A compimento dell’opera,il nuovo World Trade Center,
comprenderà anche un monumento commemorativo,un museo,
nonché il “survivor tree” (l’albero dei sopravissuti).
Da notizie apprese sul posto sono venuto a conoscenza che
tale albero era stato piantato nel 1970 nella piazza originaria
del W.T.C. I lavoratori-soccorritori, trovarono l’albero danneggiato,
tra le macerie di Ground Zero, ridotto ad un tronco di poco più di due metri.
L’albero è stato curato in un parco di New York e cresciuto fino a superare i nove
metri di altezza da cui sono spuntati nuovi rami e fiori.
A marzo del 2010 l’albero è stato sradicato e riportato al World Trade Center,
piantato a ovest della piscina sud. E’ il simbolo della
sopravvivenza e con lui per gli americani e l’America….IL SOGNO CONTINUA !!!

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